
FELICE ANNO NUOVO A TUTTI
dai che l'anno bisesto è finito
dal team Quelli che fanno il tifo per Telejato
Cosa c'è di meglio di un bel filmato di Beppe Braida per spiegare come funziona la disinformazione?
Ogni testata o Tg costruisce la notizia a modo suo in base a simpatie politiche e collegamenti con il potere.
Peccato che ora sia relegato a semplice conduttore di Buona Domenica: forse perchè a guardare le sue gag molti avrebbero potuto notare che ora non è più così infatti tutti i telegiornali si sono UNIFORMATI quasi a riportare una unica realtà, eccetto qualche dissidente.
ATTENZIONE PERò: con la ripetizione ossessiva della notizia, come lo è la realtà semplificata che passa ai telegiornali, anche una mezza bugia ( ma aggiungiamo anche BUGIE VERE!) diventa realtà!!!
E non solo, sono state anche addormentate le coscienze e diseducate ad abitare la complessità sociale.
Ecco perchè questo corso di disinformazione è così importante...se la verità non ci è fornita dobbiamo trovarla noi, dobbiamo difenderci dai media, e qui verranno fornite un po' di tecniche alcune già note, altre no.
COMMENTO AL FILMATO: Attenti italiani.....avete sentito che fine ha fatto fare al pesciolino Berlusconi per salvarlo!!!!
Questo corso si basa su TECNICHE DI DISINFORMAZIONE, manuale per la lettura critica della stampa, Scuola popolare di "Prosperidad" Madrid.
Se qualche studente secchione si vuole portare avanti lo trovate qui
PRIMA LEZIONE
Gian Carlo Caselli parla di informazione
"C’è sempre qualcuno che si impegna in modo particolare per imbavagliare la gente, per togliere alle persone coraggiose gli spazi anche solo per fare il loro mestiere.
Su questo versante ci sono criminali, violenti, vigliacchi e poi , in mondi diversi, anche coloro che alla libertà di informazione non tengono tantissimo.
Voglio riferirmi, nel momento in cui esprimo a Telejato tutta la mia solidarietà affettuosa ed il mio apprezzamento per la tenacia con cui continuano nonostante tutto , a quei progetti di legge che vorrebbero impedire che di tutte le cronache, su qualunque fatto di mafia o di cronaca nera, qualunque investigazione giudiziaria, vorrebbero impedire che se ne parlasse per mesi o anni, finchè le indagini giudiziarie non sono chiuse.
Se questo progetto, approvato dal consigli dei Ministri diventasse legge dello stato, porterebbe ad una situazione inaccettabile.
Perché il non poter sapere, con il divieto totale di potere sapere qualcosa su qualsiasi inchiesta, significa UCCIDERE LA LIBERTà DI INFORMAZIONE ma anche creare un pericolo per la regolarità di funzionamento delle istituzioni pubbliche : io magistrato, pubblico ministero, nel segreto più assoluto, fra le mura del mio ufficio, posso commettere le nefandezze più nefande e nessuno ne saprà mai niente, nessuno mi può più controllare!
Ed il controllo sociale attraverso i media sull’attività dei pubblici ufficiale dell’amministrazione della giustizia in democrazia è fondamentale."
Riporto poi un articolo da lui scritto per Antimafia 2000 sulla 'Storia dell'Antimafia' se così si può definire.
INTERVENTO DEL PROCURATORE DI TORINO GIAN CARLO CASELLI
23 maggio 2008
Palermo. Per comprendere appieno il ruolo di Giovanni Falcone nella lotta alla mafia occorre partire dalla stagione che la mafia non esisteva. Nel senso che fior di notabili ( Cardinali, Procuratori generali, politici ….) ne negavano ufficialmente e solennemente l’esistenza. E qualcuno faceva anche di peggio.
Ecco una citazione testuale: “si è detto che la mafia disprezza polizia e magistratura, è una inesattezza. La mafia ha sempre rispettato la magistratura e la giustizia e si è inchinata alle sue sentenze e non ha ostacolato l’opera del giudice. Nella persecuzione dei fuorilegge e dei banditi ha addirittura affiancato le forze dell’ordine. Oggi si fa il nome di un autorevole successore nella carica tenuta da Don Calogero Vizzini, in seno alla consorteria occulta. Possa la sua opera essere indirizzata sulla via del rispetto delle leggi dello Stato e del miglioramento sociale della collettività”. A scrivere queste nefandezze (negli anni Cinquanta, su una rivista giuridica) era il Procuratore generale della Corte di cassazione Giuseppe Guido Lo Schiavo, il più alto magistrato italiano.
Ora, è evidente che se qualcosa non esiste ( o peggio), nessuno la cerca. E se qualcuno un po’ border line la cerca lo stesso, difficilmente la trova. Se proprio è fortunato o particolarmente capace, riesce ad afferrare qualcosa, ma soltanto dei brandelli. E la realtà investigativo-giudiziaria di questa stagione, in cui la mafia non esiste, è che di processi se ne fanno pochi, e praticamente tutti si concludono - inesorabilmente e sistematicamente - con assoluzioni per insufficienza di prove.
Il panorama cambia quando entrano in campo Giovanni Falcone e gli altri magistrati del pool di Palermo diretto prima da Chinnici e poi da Caponnetto. Falcone ( che sapeva bene che la mafia… esisteva) ha il merito di inventare ed attuare un metodo di lavoro che - raccontato oggi - può sembrare una banalità, ma per quei tempi era una vera e propria rivoluzione. Quel metodo era imperniato sui parametri della “specializzazione” e della “centralizzazione”. I componenti del pool devono fare soltanto antimafia e nient’altro, in modo da affinare progressivamente le loro conoscenze, specializzandosi sempre di più. Basta poi con la frammentazione, segmentazione, parcellizzazione delle poche inchieste del passato. Col nuovo metodo tutti i dati relativi a Cosa Nostra devono confluire in un unico motore di raccolta, in modo da consentire una visione.....continua
Gian Carlo Caselli su Wikipedia
Intervento a Politicamente Scorretto, coordinato da Carlo Lucarelli ,Domenica 30 Novembre 2008
Questo sito nasce per stare vicino ad un grande giornalista indipendente Pino Maniaci.
Ma non ci vogliamo fermare solo a questo.....vogliamo anche che sia un momento di crescita per i nostri visitatori e soprattutto di informazione.
Il team infatti ha molte idee , solo il tempo ci dirà se tutte saranno realizzabili o no.
Intanto iniziamo con l'utilizzare i servizi di telejato per far conoscere persone che difficilmente vedrete in Tv....il primo che vi presentiamo è Gian Carlo Caselli, Procuratore di Torino.
Ricordo che chiunque, da qualsiasi parte d'Italia, porti delle buone idee e le realizzi può far parte del nostro Team....già nato da una collaborazione Emilia Romagna-Sicilia: contattateci tramite il gruppo su facebook oppure al nostro indirizzo email fannoiltifopertelejato@gmail.com.
P.S: E' stato creato anche un secondo sito il cui compito sarà quello di riportare una notizia sulla mafia al giorno. Lo so ,ogni giorno le notizie sull'argomento sono tantissime ed è durissimo selezionarne una....cmq nel sito trovarete molti link che chi ha tempo e voglia può visitare per ulteriori informazioni.
Il sito ha un nome molto semplice "quotidiano che parla di mafia" ma che lo decrive benissimo.
A presto
Dopo l'ultima aggressione subita da Pino Maniaci ( a fare vera informazione in Sicilia succede anche questo!) é partita l'iniziativa "Siamo tutti Pino Maniaci" dove grandi personaggi ( come Stefania Petix, Luigi Ciotti ecc) ma anche cittadini qualunque erano invitati ad affiancare Pino durante il Tg per dimostrare il loro appoggio.
Ecco il filmato realizzato dai ragazzi del Grillo di Palermo.
Per chi segue solo il telegiornale questo è un modo per andare dietro le quinte, vedere il lavoro quotidiano di Telejato e magari prendere spunto per farsi il proprio Tg dentro casa.....ricordo che ancora nessuna legge lo vieta...o forse sì....
Mi viene in mente il titolo di un articolo apparso sul sito Italia dall'estero: Attenti, turisti: se è divertente, l’Italia ha una legge che lo proibisce. Ho paura lo sia anche questo.
Ma andate a visitare il sito ufficiale di telejato. Lo so che spesso parla solo di Partinico ma vedere il coraggio e l'energia con cui queste persone affrontano il problema può essere di grande aiuto per ricaricarsi. E , sapete una cosa, telejato è il telegiornale più guardato dai mafiosi....http://www.telejato.it/