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dai che l'anno bisesto è finito
dal team Quelli che fanno il tifo per Telejato
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A scuola di giornalismo da Pino Maniaci
Questo sito nasce per far conoscere un giornalista fuori dal comune, che fa il suo lavoro ogni giorno fra mille difficoltà e pochi soldi.
Un esempio diverso che spero stimoli altri a fare la stessa cosa......se l'informazione in Italia e quella che è forse è meglio
arrangiarsi.
Avviso i naviganti che qui si parlerà di MAFIA ed INFORMAZIONE senza fare sconti a nessuno ma mettendo in mostra il lavoro di chi si impegna ogni giorno per fare vera informazione e nella lotta alle mafie.
Siete tutti invitati a collaborare inviando link ed articoli interessanti all'indirizzo e-mail fannoiltifopertelejato@gmail.com.
Grazie
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Maniàci dell'informazione
di Roberto Puglisi
Pino Maniaci veste come l’Omino della Bialetti: giacca, cravatta, pantaloni e calzini in tinta nera. Ha una macchina che è un pezzo da museo, con gli sportelli che si aprono a spallate. Ha cinquantacinque anni. Fuma tre pacchetti di sigarette al giorno. Quando ci pensa su, scherza macabro: «Non mi ammazzerà la mafia. Sarò assassinato dai monopoli di Stato». Pino Maniaci non ha il tesserino dell’ordine dei giornalisti. Solo una specie di salvacondotto garantito dall’Unione dei Cronisti. Eppure, da dieci anni, con la sua pungentissima Telejato, arrovella i sonni e gli affari delle cosche di Partinico e dintorni. Di recente, un rampollo della famiglia Vitale - signorotti un tempo incontrastati in questa landa di Sicilia talmente sciasciana da sembrare un falso d´autore - l’ha aggredito in paese, secondo la denuncia della vittima. Mani alla gola, calci, pugni e insulti, tutto a verbale.
Leggi il resto
Pino Maniaci veste come l’Omino della Bialetti: giacca, cravatta, pantaloni e calzini in tinta nera. Ha una macchina che è un pezzo da museo, con gli sportelli che si aprono a spallate. Ha cinquantacinque anni. Fuma tre pacchetti di sigarette al giorno. Quando ci pensa su, scherza macabro: «Non mi ammazzerà la mafia. Sarò assassinato dai monopoli di Stato». Pino Maniaci non ha il tesserino dell’ordine dei giornalisti. Solo una specie di salvacondotto garantito dall’Unione dei Cronisti. Eppure, da dieci anni, con la sua pungentissima Telejato, arrovella i sonni e gli affari delle cosche di Partinico e dintorni. Di recente, un rampollo della famiglia Vitale - signorotti un tempo incontrastati in questa landa di Sicilia talmente sciasciana da sembrare un falso d´autore - l’ha aggredito in paese, secondo la denuncia della vittima. Mani alla gola, calci, pugni e insulti, tutto a verbale.
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