mercoledì 18 marzo 2009

Come posso fare di mio figlio un vero uomo d'onore?


IL VIAGGIO
Ormai sapete che prima di fondare questo gruppo ero una semplice simpatizzante per la libera informazione.
Ho avuto la possibilità di venire a conoscenza di Pino Maniaci ed ho fatto l'unica cosa che potevo fare da casa....DIVENTARE SUA FAN!
Quello che è successo dopo invece non me lo sarei mai aspettato.....ho conosciuto tantissime persone che sostenevano Telejato dalla Sicilia.
Che ne può sapere una ragazza di Verona che cosa significa ESSERE SICILIANI?
Loro sono riusciti a farmelo capire: c'è riuscita Giulia che all'inizio mi prendeva in giro per l'impegno che ci mettevo ( ma lei non lo sapeva che molta gente rispondeva alle mie mail) , ho conosciuto Antonio che mi ha parlato di Catania e del suo sogno di buttare tutti i mafiosi fuori dal paese , Adele che io definisco UNA CHE NON SI ARRENDE MAI e tanti altri.
Adesso vi parlerò di Salvatore Coppola .....gli piace definirsi IL GEMELLO DI PINO MANIACI!!!
Mi ha mandato un bellissimo scritto pubblicato dalla sua casa editrice Coppola Editore.
Si intitola 'Come posso fare per fare di mio figlio un vero uomo d'onore'.
Per me completamente impreparata è stato un salto in un luogo che non conoscevo.......ho conosciuto la mentalità mafiosa degli adulti ed il loro duro scontro con la voglia di libertà e di un futuro diverso dei figli.
E di ragazzi così ne ho conosciuti molti.....fortuna che trovano il pieno appoggio dei genitori ma immagino che non tutti sono così fortunati.
Aiutiamoli nel loro lavoro perchè sono loro la società del futuro....le associazioni sono tantissime: Il Grillo di Palermo, Addio Pizzo, Fascio e Martello , Talita Kum , Gapa...e tante altre.
Vi lascio alla lettura di questo Pizzino della legalità.....cercateli in libreria perchè ormai sono tantissimi tutti a raccontare un frammento della cultura siciliana e COME STA CAMBIANDO!
Grazie Salvatore del regalo....io condivido sempre tutto!
Pizzini della legalità
COME POSSO FARE DI MIO FIGLIO
UN VERO UOMO D'ONORE?
di Augusto Cavadi
Mezzosopra
14 maggio 2008
Caro don Totò,come c'è scritto sull'Ape di mio cugino Angelino, "Dio solo è grande. Ma lo zio Totò neppure scherza". E' per questo che - più brava a parlare con Dio che ad ascoltarlo - preferisco chiedere a Vossignoria qualche saggio consiglio su una questione che mi angustia molto.
Come ricorderà, ho due figliuoli. Per grazia del Signore, tutti e due maschi. Il primo è venuto su che è una meraviglia: alto, robusto, forte, coraggioso e paziente. Insomma, tutto la buonanima di suo padre, don Ciccio detto Arcangelo Michele per la sua incredibile capacità di far trovare gli oggetti smarriti, soprattutto se rubati. Il secondo, Carmelino, invece, mi dà pensieri a non finire. E dire che avevamo cominciato col piede giusto...Alla nascita, quando abbiamo constatato che era proprio maschio come ci avevano detto quando mi avevano fatto i raggi, urla di esultanza con doveroso bacio del pisellino da parte di parenti ed amici in visita di rallegramenti.
Al battesimo - sedici anni fa, ma lo ricorderà, caro don Totò, come fosse la settimana scorsa - abbiamo avuto l'onore di dargli per padrino e per madrina Lei e la Sua gentilissima Signora Concetta (che prego di salutarmi caramente). Vero è che al processo, due mesi prima di passare a miglior vita, la buonanima di mio marito dichiarò che non vi avevamo scelto appositamente perché a quel tempo Lei risultava ufficialmente latitante; che avevamo pregato il maresciallo dei carabinieri e la sua consorte con cui ci eravamo recati alla Madrice in pompa magna; che avevamo cambiato idea, così su due piedi, perché ci eravamo incontrati con Vossignoria, del tutto per caso, alla dieci minuti prima della funzione, ricevendo una proposta a cui non ci eravamo sentiti di dire no in nome della vecchia amicizia: ma era una dichiarazione del tutto inventata - una minchiata la definì poeticamente l'avvocato di parte civile - e, come tale, fu infatti bollata dai giudici.Poi mandammo il pupo all'asilo dalle suore: non dalle "Sorelle dell' Esodo avventuroso", quelle con i capelli sciolti al vento e la chitarra al collo, che sembrano animatrici di villaggi turistici e non ci hanno mai dato affidamento, ma dalle "Piissime Serve del sangue sgorgato dalla costola destra del Figlio flagellato e crocifisso", quelle coperte dalla fronte alle dita dei piedi che devono essere più timorate di Dio delle stesse immigrate musulmane che s'incontrano per strada con la testa fasciata. E là non fummo deluse: invece dei soliti catechismi colorati, tutte figure e figurine, dai titoli d'osteria ("C'è sempre qualcuno che paga per tutti") o di luoghi ancor meno nominabili ("Le gioie dell'amore senza limiti"), adottarono un catechismo solido solido scritto personalmente da un papa già santo (Pio IX o X, non ricordo bene): sa di quei catechismi che non si trovano ormai in nessuna libreria delle Paoline e che bisogna ordinare e fare ristampare apposta dall'editore "Piangenti e raggianti"...
Insomma, quei bei catechismi di una volta con la domanda chiara e netta (del genere: "Che cosa ci insegna il quarto comandamento dettato sillaba per sillaba da Dio onnipotente a Mosé sul monte Sinai alle 9 e venti del 2345 avanti Cristo ?") e la risposta ancora più chiara e più netta (del genere: "Il quarto comandamento dettato sillaba per sillaba da Dio onnipotente a Mosè sul monte Sinai alle 9 e venti del 2345 avanti Cristo ci insegna ad onorare il padre e la madre in qualsiasi luogo, tempo e circostanza, obbedendo ciecamente a ogni ordine proveniente dalla loro bocca, anzi prevenendolo. Sia che si tratti di padre e madre naturali sia che si tratti di padre spirituale e di madre badessa sia che si tratti di padrini e madrine di battesimo o di cresima").

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